Indulto, a Milano lo Stato perde 150 milioni

L’indulto ha un costo. Meglio, rappresenta un mancato guadagno per lo Stato. La legge, infatti, prevede che venga applicato uno sconto fino a 10mila euro alle sanzioni pecuniarie stabilite dai giudici. Secondo una stima giudicata attendibile dai magistrati milanesi, la media delle sanzioni condonate si aggira intorno ai 2mila euro a condanna. E, a Milano, sono 75mila i fascicoli coperti dal provvedimento. In totale, 150 milioni di euro che l’Erario «rinuncia» a incassare.
Non solo, perché i benefici che l’indulto ha avuto sul sistema carcerario lombardo rischiano di svanire nel giro di pochi mesi. Dopo la scarcerazione di 3.222 detenuti, infatti, la popolazione carceraria (che prima dell’entrata in vigore della legge era arrivata a «quota» 8.700), è già risalita fino a toccare le 6.500 presenze.

Secondo il provveditore regionale Luigi Pagano, «nell’immediato il provvedimento ha avuto efficacia, riparando a una situazione al limite del collasso. Ma se non lavoriamo per il reinserimento dei detenuti, e se le istituzioni non collaborano, nel giro di un anno torneremo a fare i conti con l’emergenza sovraffollamento».

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