Avvocati in rivolta contro la Boccassini ultrà dei pmI penalisti milanesi dopo le condanne di 'ndrangheta

Milano Il processo non è un'arena dove «si misurano le capacità muscolari delle parti»: gli avvocati penalisti milanesi contestano i toni con cui Ilda Boccassini, procuratore aggiunto della Repubblica, ha commentato la conferma in Cassazione delle condanne del processo «Infinito» ai clan della 'ndrangheta in Lombardia. La lunga dichiarazione in cui la Boccassini parlava di «vittoria» e celebrava il lavoro del pool antimafia da lei diretto non è andata giù al direttivo della Camera penale di Milano. Ma a sollevare le perplessità degli avvocati, più ancora della reazione trionfale della dottoressa, è l'iter del procedimento, all'insegna del «copia e incolla».


In particolare, viene ricordato che l'ordine di cattura riprendeva pari pari buona parte della richiesta della Procura; e che la sentenza di primo grado riportava a sua volta identici ampi passaggi dell'ordinanza. Insomma, le tesi dei pm sono diventate tesi dei giudici senza neanche cambiare la punteggiatura. Un indubbio successo per la Boccassini. Ma il diritto, dicono i legali, è un'altra cosa.

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