DOMANDE & RISPOSTE

Colonnello, lei era sull’aereo che nel maggio scorso portò in Italia dalla Svizzera il dischetto coi nominativi della cosiddetta «lista Falciani». Che vuol dire essere sulla lista?
«Essere considerati, fino all’accertamento del contrario, presunti evasori fiscali».
Qualcosa di grave quindi?
«Non necessariamente. I depositi potrebbero essere leciti, o, visto che la lista fa riferimento al biennio 2005-2006, magari le somme sono già rientrate con lo scudo fiscale. Però la Svizzera è tuttora nella black list dei paradisi fiscali...».
Quindi?
«“Onere della prova”: sta alle stesse persone nella lista dimostrare la regolarità dei loro conti all’estero».
E se non lo faranno?
«Se non verranno loro da noi, andremo noi da loro. Entro la fine dell’anno, nessuno dei quasi settemila nominativi avrà evitato un’analisi accurata».
Ma chi c’è in questa lista?
«C’è di tutto.

Dalla singola persona fisica con 300 milioni su un solo conto a decine e decine di titolari di conti dormienti, cioè a deposito zero».
E che se ne fa uno di un conto vuoto in Svizzera?
«Ottima domanda. È la stessa che ci stiamo facendo noi».

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