Era soltanto il 10 febbraio scorso e la senatrice radicale Emma Bonino si esprimeva con queste parole, schierandosi apertamente contro la carcerazione preventiva: «Pensiamo anche ai 27mila in attesa di giudizio in carcere, di cui 14mila in attesa della sentenza di primo grado». Ieri, invece, sullonda emotiva dettata dal Partito democratico - deciso a votare a favore dellarresto del senatore Lusi - Emma Bonino ha fatto dietrofront: «Faccio questo intervento con una certa pena - ha detto davanti ai colleghi di Palazzo Madama - perché ho pena a vedere trasformarsi questaula in unaula di tribunale. Non è questo il nostro ruolo. Dobbiamo votare su una cosa più semplice». Poi, per mascherare il voltafaccia, ha aggiunto che «il tema della carcerazione preventiva è un vero cancro del Paese, andrebbe modificato, ma con il caso Lusi non centra».
E nonostante londivaga posizione sul tema della Bonino, al termine del suo intervento al presidente del Senato, Renato Schifani, è scappato un «brava» a microfono aperto: quando se nè accorto era ormai troppo tardi e non ha potuto far altro che abbozzare un piccolo sorriso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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