Falsa la revisione sul bus della strage Tre in manette

Tre arresti nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente del bus finito in una scarpata dall'A16 il 28 luglio del 2013. Nel disastro persero la vita 40 persone. A finire in cella Gennaro Lametta, titolare della ditta Mondo Travel, società proprietaria del pullman, e due dipendenti della Motorizzazione civile: Vittorio Saulino, funzionario tecnico e l'impiegata Antonietta Ceriola.
Nei mesi scorsi la procura di Avellino aveva contestato il falso in atto pubblico ai due funzionari che consegnarono il certificato di revisione del bus precipitato datato marzo 2013 ma che in realtà era stato compilato con l'accesso illegale ai sistemi informatici della Motorizzazione Civile di Napoli pochi giorni dopo l'incidente. Insomma i controllo sulla sicurezza del mezzo non era stato fatto. Il bus Volvo, secondo quanto accertato dai periti nominati dalla procura di Avellino, quel tragico giorno, ebbe un cedimento nell'impianto di trasmissione, perdendo un giunto che ha poi determinato il malfunzionamento del mezzo, rimasto senza impianto frenante.

Il bus era sta Il bus era stato fabbricato nel 1995, reimmatricolato 2008 e, secondo il certificato contestato dalla Procura, revisionato nel marzo 2013. Per gli arrestati le accuse sono - Falso in atto pubblico e concorso in omicidio colposo plurimo

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