Dopo 49 giorni di attenta riflessione Leoluca Orlando molla la poltrona. Lo ha fatto con una lettera, cesellata anche nelle virgole visti i tempi biblici, indirizzata al presidente della Camera Gianfranco Fini. Il sindaco di Palermo ha rassegnato ieri le sue dimissioni da deputato nazionale dell’Italia dei valori.
Orlando ha prestato giuramento di fronte al nuovo consiglio comunale eletto due mesi fa, e riunitosi per la prima volta ieri a Palazzo delle Aquile. «Il mio partito è la città e farò il sindaco a tempo pieno» ha detto annunciando di lasciare la Camera. Ma Giuseppe Vatinno (Api), che deve subentrare, su Twitter non si fida: «Le ha già date cinque volte. False».
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