L’APPELLO

Dai politici agli utenti dei social network il tam tam è partito subito dopo le nuove scosse: annullare la parata del 2 Giugno e destinare i fondi ai terremotati. L’appello è rimbalzato su Twitter e Facebook, rilanciato da molti. In serata Giorgio Napolitano ha cercato di placare le polemiche: «Celebreremo sobriamente il 2 Giugno - ha annunciato -, ma lo dedicheremo alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie e a momenti di scoramento che devono essere superati. La Repubblica deve dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza con cui affronta le sfide». Gli ha replicato il leghista Roberto Calderoli: «Napolitano sbaglia, i festeggiamenti suonerebbero come una beffa». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva detto: «Spero che la parata sia annullata, per destinare quei soldi ai terremotati». E Antonio Di Pietro: «È una follia sperperare soldi per il 2 Giugno in un momento così».

Sulla medesima linea Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, il governatore pugliese Nichi Vendola, Rifondazione comunista con Paolo Ferrero. Per Osvaldo Napoli (Pdl) invece, «si può immaginare una parata all’insegna della sobrietà», mentre Gianfranco Paglia (Fli): «Mi piacerebbe che la parata fosse aperta dai sindaci delle zone terremotate».

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