Vedere Cesare Geronzi, banchiere di sistema, depositario di tanti segreti della finanza che fu ancora di Enrico Cuccia, in televisione, come ieri sera all'Infedele di Gad Lerner, è già questa una notizia. Ma l'ex presidente delle Generali e di Mediobanca, considerato a torto o a ragione il riferimento della finanza più vicina a Berlusconi, non solo è andato nella fossa dei Leoni di Gad Lerner. Dove ha dovuto difendersi dagli attacchi per nulla felpati di economisti come Simone Perotti o Salvatore Bragantini. Ma ha saputo sorprendere chi lo guardava con l'endorsement più inatteso, quello per Pier Luigi Bersani futuro premier: «Penso di sì e me lo auguro anche». Mentre per l'amico Paolo Scaroni vede un ruolo di ministro, ma solo in un eventuale Monti bis.
Così proprio lui, Geronzi, che alle primarie del centrosinistra del 2005 fu uno dei pochi tra i grandi banchieri a non farsi fotografare nelle file ai seggi, oggi è il primo che si smarca. Anche dalla finanza ruspante che, dietro a Davide Serra, si è invece schierata con Matteo Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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