L'ULTIMA FRONTIERAPlein stupefacente: si ispira ai narcos

L'ULTIMA FRONTIERAPlein stupefacente: si ispira ai narcos

Sulla messa in scena niente da dire: l'elicottero atterrato in modo virtuale sul palco del Teatro Alcione di Milano sembrava ancora in movimento per via del rumore assordante dei rotori e per l'aria spostata con violenza da una serie di giganteschi ventilatori. Non era male nemmeno la musica per quanto sparata a un volume insopportabile e come al solito i giubbotti di coccodrillo erano fatti benissimo.
Quel che proprio non ci è piaciuto della sfilata di Philipp Plein è il riferimento chiaro e tondo alla lotta ai narcotrafficanti con tanto di passamontagna, fucili mitragliatori (per fortuna finti anche se la stampa americana scrive il contrario), sguardi assassini, urla e violenze simulate in passerella.

Inoltre l'invito era a forma di lametta come quelle che i narcos usano per tagliare la gola ai nemici e le piste di coca agli amici. Davvero troppo. Dopo una marea di forme che hanno usato e abusato la parola chic non vogliamo correre il rischio di sentire: Narcochic.

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