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"No alle ricette stataliste da anni ’60. Tagliamo le tasse a chi affitta ai ragazzi"

Il vicecoordinatore azzurro: "Servono edifici pensati per gli studenti, ci sono privati pronti a investire. I proprietari vanno tutelati dai morosi"

"No alle ricette stataliste da anni ’60. Tagliamo le tasse a chi affitta ai ragazzi"

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"No alle ricette stataliste da anni ’60. Tagliamo le tasse a chi affitta ai ragazzi"

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Alessandro Cattaneo, vicecoordinatore nazionale di Forza Italia è in campagna elettorale tra Veneto e Lombardia per le amministrative.

«Ce la mettiamo tutta - dice-, per rispondere alla raccomandazione del presidente Berlusconi di essere presenti capillarmente sul territorio». Lei è stato sindaco, tra il 2009 e il 2014, di Pavia che ospita una delle più antiche università d'Italia: in questi giorni, la protesta in tenda degli studenti ha fatto esplodere il caso del caro affitti per i giovani.

Come va affrontato?

«È un problema vero, reale, che per l'inflazione si è aggravato, ma servono soluzioni nuove non ricette anni 60 che sento da qualche sindaco di sinistra, come costruire alloggi pubblici da dare con graduatorie».

Voi che proponete?

«Diversi interventi, tre in particolare. La nostra è la ricetta liberale della partnership pubblico-privato, coinvolgere fondi di investimento pronti a creare delle student house, una soluzione diffusa all'estero ma da noi sotto la media. Servono edifici pensati per gli studenti, piccoli monolocali con arredamento essenziale e spazi comuni. Si possono anche rigenerare edifici abbandonati, ma non credo che lo Stato possa fare da solo. Le Sgr, società gestione risparmio, vogliono investire e ci sono gestori pronti ad intervenire. Questa sarebbe una risposta più moderna e il Pnrr già prevede incentivi per i privati».

Passiamo alla seconda proposta.

«Penso anche ai collegi universitari, diffusi nel mondo anglosassone. A Pavia abbiamo quasi 20 campus e funzionano molto bene. Potremmo aiutare questi studentati a moltiplicarsi e funzionare meglio in tutta Italia, perchè offrono una doppia risposta sia all'emergenza abitativa che al diritto allo studio e hanno un valore aggiunto. Far studiare i giovani in una comunità in cui futuri filosofi siano a contatto con ingegneri o medici aiuta a crescere con elasticità mentale».

Terza soluzione?

«Riguarda la disponibilità dei piccoli proprietari immobiliari ad affittare a prezzi calmierati agli studenti, contrastando il mercato nero ma incentivando con agevolazioni fiscali».

Il mercato degli affitti è bloccato soprattutto perchè mancano tutele per i proprietari di casa che non possono contare sugli sfratti.

«È vero, tanti non affittano perchè rischiano di incappare nell'inquilino che non paga l'affitto, magari devasta la casa e passano anni in attesa che qualche giudice si decida a sfrattarlo, pagando tasse e bollette. Tutelare maggiormente questi proprietari rispetto all'affittuario moroso è necessario, con automatismi più stringenti». Berlusconi in campagna elettorale parlò della cedolare secca per tutti gli affitti. «Siamo grandi fautori della cedolare secca, che dove viene utilizzata riscuote successo: è conveniente, semplice, trasparente nel rapporto fisco-cittadini. Servirebbe anche a stimolare i proprietari ad affittare ai giovani».

Il ministro dell'Istruzione Valditara accusa il centrosinistra che governa le grandi città, mentre la titolare dell'Università Bernini cerca il dialogo con gli enti locali...

«Credo che abbia fatto bene Bernini a spegnere la polemica con i sindaci, bisogna trovare insieme le migliori soluzioni».

Gli immobili pubblici inutilizzati, come le caserme, sarebbero 3 milioni: sarebbero da riconvertire con soldi pubblici?

«L'idea mi sembra velleitaria, lo Stato non riuscirebbe nell'impresa. Semmai, bisognerebbe offrire queste strutture ai privati».

Quanto è importante il tema per voi di Fi?

«Molto e questa vicenda, come altre, dimostra che i nostri interventi nel governo sono di qualità.

Ne siamo l'anima liberale, sempre attenta ad aziende, privati, e come tale insostituibile».

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