MilanoOltre una decina di lettere anonime, con insulti e minacce di morte: poi, mercoledì scorso, il salto di livello con una busta contenente due pallottole. Destinataria Ilda Boccassini, capo del pool antimafia di Milano. Ma le minacce non sono riferite all'attività condotta dalla Boccassini contro il crimine organizzato bensì al suo impegno nel processo «Ruby» a carico di Silvio Berlusconi. E il flusso di missive si è intensificato dopo la requisitoria con cui il procuratore aggiunto ha chiesto la condanna del Cavaliere a sei anni.
Alle lettere anonime di insulti, spesso a sfondo sessuale, Ilda Boccassini ha dovuto fare il callo fin dagli anni Novanta.
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