Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannati come esecutori materiali della strage alla stazione di Bologna che il 2 agosto 1980, ha provocato 85 morti e 200 feriti, si oppongono alla richiesta di risarcimento da parte dell'Avvocatura dello Stato di circa 1 miliardo di euro. In una lunga memoria difensiva, attraverso i loro legali, Mambro e Fioravanti contestano e impugnano «le avverse pretese, come richieste e quantificate, in quanto non individuate, non specificate e, in ogni caso, prescritte». I due si chiedono «perchè l'amministrazione dello Stato abbia aspettato diciotto anni per far valere un diritto economico che si prescrive al massimo in dieci», «quale sia (...
) il bene giuridico (non patrimoniale) che lo Stato assume gli sia stato leso» e ancora e soprattutto quale sia lo scopo concreto e prima ancora il senso che si vuole perseguire con una richiesta risarcitoria di un miliardo e cinquantanove milioni di euro svolta nei confronti di due soggetti da venticinque anni nella mani dello Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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