Prestava soldi a interessi del 20 per cento. Quando le vittime non potevano pagare, anche le somme degli interessi andavano nel capitale, e il «cappio» intorno al loro collo si stringeva sempre di più. Alla fine un barista genovese non ce l'ha più fatta e ha denunciato il suo aguzzino, che gli aveva prestato in tutto circa 15 mila euro. Nonostante il tribunale gli abbia dato ragione, dopo il danno per il barista è arrivata la beffa. L'usuraio è ufficialmente «nullatenente», percepisce solo la pensione di invalidità, 637 euro al mese. «La legge non consente di effettuare il pignoramento su somme inferiori a 560 euro - spiega l'avvocato del barista, il legale Massimo Gazzolo - Così abbiamo potuto pignorare soltanto il quinto di 77 euro, circa 14 euro al mese».
Il tribunale ha stabilito che lo strozzino deve restituire alla sua vittima 18 mila euro, e al ritmo di 14 euro al mese ci vorranno 107 anni. Intanto le sue vittime si chiedono come sia possibile che un usuraio condannato sia considerato dallo Stato un povero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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