Ci stanno cambiando, alcune ci mettono paura, altre ci danno speranza. Sono le parole che dal 20 maggio ad oggi usiamo per esorcizzare il terrore del sisma. Dalla A di antisimica alla Z di zona rossa, il limite invalicabile dietro il quale cè lapocalisse dei centri devastati, passando per la S di sismologi e la T di tendopoli.
Allinizio della quarta settimana di emergenza dopo le scosse del 20 e 29 maggio, lEmilia prova a rialzarsi, ma deve fare i conti con il rebus della ricostruzione e limpotenza di fronte ad un fenomeno che nessuno si aspettava così devastante. Ci sono parole che ormai sono entrate nel nostro immaginario e che a pronunciarle mettono i brividi. E che ci mettono di fronte alla nostra fragilità per un evento, purtroppo ancora imprevedibile.
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