Ior, confermato dalla Procura il sequestro di 23 milioni

Roma Non saranno dissequestrati e restituiti alla Ior, la banca del Vaticano, i 23 milioni di euro depositati al Credito Artigiano e sequestrati il 20 settembre scorso dal gip del Tribunale di Roma su richiesta dei pm della procura capitolina. Lo ha deciso il Gip di Roma, Maria Teresa Covatta, respingendo l’istanza dei legali della banca vaticana e sottolineando che «resta impossibile individuare i beneficiari di bonifici e assegni».
Il sequestro era stato disposto nell’ambito di un’inchiesta su presunte omissioni legate alle norme antiriciclaggio da parte della banca vaticana.
Il giudice per le indagini preliminari ha respinto l’istanza presentata dalla difesa che puntava, tra l’altro, sull’accordo intercorso tra Ior e Credito Artigiano al fine di chiarire la natura e la finalità delle operazioni all’attenzione della Procura.

Nell’indagine, condotta dal procuratore aggiunto, Nello Rossi, e dal sostituto Stefano Rocco Fava, risultano indagati il presidente dell’Istituto per le opere di religione, Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani.
Nel dispositivo con cui il gip motiva la sua decisione di non dissequestrare i soldi viene messo in evidenza come non siano «intervenute modifiche sostanziali rispetto al quadro indiziario preesistente».

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