Israele risponde ai razzi palestinesi: 25 morti in 4 giorni

Gaza Per il quarto giorno consecutivo i razzi sparati a decine dalla Striscia di Gaza hanno colpito il sud del territorio israeliano, scatenando la rappresaglia di Gerusalemme: ieri sono stati uccisi altri due palestinesi, portando il totale delle vittime nella Striscia a 25 in quattro giorni. La spirale di violenza, contro la quale invano si sono levate le voci della comunità internazionale, è stata avviata dalla «esecuzione mirata» venerdì scorso a Gaza di Zuheir al Kaissi, capo della fazione iper-oltranzista dei Comitati di resistenza popolare (e sospettato dall’intelligence israeliana di ordire un attacco terroristico in grande stile attraverso il Sinai egiziano). Al Kaissi era stato tra gli organizzatori del rapimento nel 2006 del soldato israeliano Gilad Shalit, liberato alcuni mesi fa in cambio di oltre mille prigionieri palestinesi in Israele.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu accusa l’Iran di essere dietro l’attacco missilistico contro il suo Paese, che ha portato nella zona alla più grave situazione di tensione dai tempi dell’invasione della Striscia con l’operazione Piombo Fuso nel gennaio 2009. Centinaia di migliaia di israeliani nel sud del Paese sono costretti a vivere tra le loro case e i rifugi.