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Italia, Europei a rischio: «Negli stadi manca sicurezza»

L'Italia, nella corsa ad ottenere l’organizzazione dei campionati di Euro 2012 per i quali si è attivamente impegnato anche il governo, rischia di inciampare sulla normativa per la sicurezza negli stadi. L'Uefa, nel primo documento di valutazione sulle cinque candidate, ha evidenziato qualche mancanza nella legislazione italiana. Il decreto Pisanu ha infatti introdotto novità che vanno nella direzione giusta, ma ancora giudicate non sufficienti. «Il piano d'azione è vago», si legge nel documento. «Numerose restrizioni in materia di sicurezza - si specifica - come l'uso e l'emissione dei biglietti, sono state introdotte da un decreto ministeriale. Tutte cose che vanno considerate come un notevole miglioramento, ma va sottolineato che non tutti i requisiti richiesti dall'Uefa sono presenti». Un neo, dunque. Il rapporto Uefa analizza poi la situazione logistica degli impianti: l'Italia ha individuato otto città per altrettanti stadi: di questi, sei devono essere ristrutturati (compreso l'Olimpico di Roma e il Meazza di Milano) e due (Bologna e Torino) sono già progettati.

Solo due impianti (Roma e Napoli) hanno la pista di atletica.

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