Gli italiani lasciano il controllo di Herat alla polizia locale

Il controllo di Herat, città sede del quartier generale italiano in Afghanistan, passa nelle mani delle forze di sicurezza afghane. È uno dei primi tasselli del processo di transizione che si concluderà nel 2014, quando i militari di Isaf lasceranno nelle mani degli uomini di Karzai il controllo dell’intero Paese. Alla cerimonia di passaggio di consegne di Herat hanno partecipato numerosi ministri ed autorità afghane e, per l’Italia, il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani ed il comandante della Regione Ovest di Isaf, generale Carmine Masiello. La transizione è iniziata ufficialmente domenica scorsa, con la cerimonia di consegna della provincia di Bamiyan, nel centro del Paese. Si è trattato del primo di sette territori (tre province e quattro municipalità, tra cui appunto Herat) individuati dal presidente Karzai come relativamente sicuri. L’avvio del processo non significa che l’Afghanistan sia tranquilla.

L’Afghan national police e l’Afghan national army appaiono ancora lontani da standard di capacità adeguati. Tanti i problemi delle truppe: gli equipaggiamenti, l’analfabetismo, la corruzione, le diserzioni. Ma la «macchina» che dovrà mettere l’Afganistan nelle mani degli afghani si è messa in moto.

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