L’aborto facile e le polemiche sulle troppe morti «nascoste»

L’aborto facile e le polemiche sulle troppe morti «nascoste»

(...) «La Liguria è sempre stata sensibile al problema dell’interruzione di gravidanza», sottolinea orgoglioso Venturini. Ma l’affermazione, che già di per sé scandalizza chi è contrario all’aborto, non basta a tranquillizzare gli esponenti di Federvita. «La Regione non inganni le donne - tuona - Ginetta Perrone, vicepresidente del Centro Aiuto Vita ingauno di Albenga - La Regione Liguria non può ignorare, nel consenso informato alla donne, le 29 morti già accertate per l’uso della pillola abortiva, nonostante l’azienda produttrice continui ad affermare la cifra ufficiale, ferma a 16 decessi. È di non poco rilievo che, in America, la Food and Drug Administration, dopo aver rappresentato più volte l’intendimento di ritirare la Ru486 dal commercio, in seguito alla morte di una ragazza di 17 anni, abbia contrassegnato la pillola con una banda nera, riservata ai farmaci pericolosi per la vita».

Per contro Cristina Morelli, ex consigliere regionale dei Verdi non riconfermata, si lamenta perché non vorrebbe neppure l’obbligo del ricovero: «È solo idelogia e ci rimettono solo le donne. Chi vorrà potrà firmare e lasciare l’ospedale dopo aver rpeso la prima pillola». La sfida è appena partita.

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