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«L’annuncio di Venter è solo uno spot»

«L’annuncio di Venter è fuori dalla tradizione della comunità scientifica e mi sembra che ci sia dietro una volontà di autopromozione». Praticamente uno «spot». La pensa così Roberto Defez, biotecnologo all’Istituto di Genetica e Biofisica Adriano Buzzati Traverso del Cnr di Napoli. «L’esperimento di Venter è una grande palestra di esercizi per aumentare le nostre conoscenze in questo campo - aggiunge Defez - ma assolutamente non si può intravedere un’applicazione diretta di questo lavoro». Potrebbe forse, però in un futuro lontano, aprire la strada ad altri esperimenti che poi avranno delle applicazioni: per esempio, spiega Defez, potrebbe spianare la strada verso applicazioni terapeutiche per malattie complesse che dipendono dall’azione di numerosi geni come gli scompensi metabolici. «Ma - ribadisce l’esperto - mi risulta difficile vederne applicazioni dirette, in quanto non abbiamo la capacità di gestire una tale quantità di geni, già è difficile gestirne 4.

E comunque non mi piace che il Guardian dia notizia di questo traguardo scientifico prima che lo stesso sia riportato su una rivista scientifica o annunciato nei modi canonici alla comunità degli scienziati nel corso di un congresso».

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