L’ASSURDITÀ

Caro Lussana, sul Giornale ho letto che tutti i professionisti debbono concordare, in forma scritta, con il cliente, «il preventivo per la prestazione richiesta. La redazione del preventivo è un obbligo deontologico e l’inottemperanza costituisce illecito disciplinare». Purtroppo l’interpretazione letterale (per la casalinga di Voghera) non può essere che la seguente: chiunque voglia intraprendere una lite giudiziaria deve chiedere all’avvocato: «Quanto mi costerà?». E l’avvocato avrebbe il dovere (pena gravi sanzioni) di quantificargli la spesa.

Il che è assolutamente impossibile e fantascientifico, dato che non si può prevedere quanto potrà durare la causa, (otto mesi, un anno, nove anni)? e neppure quante udienze comporterà, quante «comparse» e «memorie» si dovranno redigere, quanti gradi di giudizio saranno necessari, se occorreranno spostamenti fuori sede, quali e quanti testimoni si dovranno escutere, se vi saranno interventi di terzi... ecc...
Non sarà male, pertanto, chiedere che il legislatore offra un’interpretazione chiarificatrice.

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