L’economista De Felice: «L’Italia non ha i problemi dei Pigs»

«L’Italia, dal punto di vista dell’indebitamento delle famiglie e delle imprese e quindi della solidità delle banche, è tranquilla». L’indicazione è di Gregorio de Felice, capo ufficio studi di Intesa Sanpaolo, che nel corso della presentazione dello studio sulle prospettive dell’economia per il 2011 ha sostanzialmente escluso l’Italia dal gruppo dei Paesi europei (i Pigs) che potrebbero incorrere in una crisi del debito. Il 2011 «sarà un anno di crescita ancora sostenuta, ma sbilanciata a favore dei Paesi emergenti» . Il Pil dell’Italia crescerà di un «modesto» 1%, come nel 2010. «Continua - ha detto de Felice - una crescita modesta ma sana, non alimentata da bolle speculative su immobili o finanza, anche se il nostro tallone d’Achille è l’andamento della produttività». In 10 anni l’Italia ha perso il 3% di produttività (valore aggiunto per addetto) contro un +10% messo a segno dalla Germania: la perdita di produttività «è più grave del debito pubblico», ha detto.

«Un insieme di condizioni esterne come la difficoltà nei trasporti, la mancanza di infrastrutture, i costi dell’energia». Sistema Paese, insomma. Il ciclo espansivo, comunque, non durerà a lungo e già per il 2012 è previsto un rallentamento.

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