L’Europa dei nostri giorni raccontata da un filosofo

«Una certa idea d’Europa» dello scrittore e filosofo George Steiner è un libro da non perdere (Garzanti, pp. 66, 10 euro, 2006. Traduzione dall’inglese di Oliviero Ponte di Pino). Scrive nella prefazione Mario Vargas Llosa: «È possibile riassumere in un pugno d’istituzioni, di idee, di tradizioni e di costumi cos’è l’Europa? George Steiner pensa di sì, e ha tentato questa sintesi in un libro ingegnoso e provocatorio. Secondo lui l’Europa è innanzitutto un caffè pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile. (...) Steiner è tormentato dal sopravvivere anche ai giorni nostri di ciò che chiama l’incubo della storia europea: l’odio etnico, lo sciovinismo nazionalista, i regionalismi sfrenati e la resurrezione, a volte dissimulata, a volte esplicita, dell’antisemitismo.

Ma anche e soprattutto dall’omologazione culturale verso il basso derivante dalla globalizzazione che, a suo giudizio, sta cancellando la grande varietà linguistica e culturale che era il patrimonio migliore del Vecchio continente».

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