L’improbabile teatrino del caso Sismi

L'Italia dei complotti. Potrebbe essere il titolo del nuovo libro di Sergio Zavoli ma, invece, è solo l'esilarante spettacolo che ci offrono le cronache politico-giudiziarie di questi giorni. Pensate al caso Sismi, Pollari, ecc. A dar retta ad alcuni opinionisti, Pio Pompa avrebbe ordito inenarrabili trame per destabilizzare l'ordine democratico e per screditare magistrati, politici, generali. Restando con i piedi a terra e dando per acclarato che di intercettazioni, pedinamenti e invasioni fisiche dell'altrui privacy finora non è stata rinvenuta traccia dalle inchieste giudiziarie, sembra più ragionevole ritenere che il sant'uomo avesse ben interpretato il suo ruolo: collezionare ritagli di giornale, interviste, siti internet e documenti «segretissimi» in realtà nella disponibilità di ogni comando di polizia, per poi impastare roboanti appunti da fornire qua e là al credulone di turno.

Cosa di più facile in un simile bailamme che disegnare scenari di faide, ricatti, joint venture giudiziarie contro il Cavaliere e altri? L'amara morale è nell'incapacità dei palazzi di confrontarsi seriamente con i problemi del Paese: il proscenio dell'operetta è la via di fuga più comoda da responsabilità politiche e istituzionali. E il cittadino, ça va sans dire, resta a guardare incredulo e ancora una volta disilluso.

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