L’INTERVISTA RICCARDO CASCIOLI

Non c’è niente da fare, non riusciamo a capire il clima e sul lungo periodo le previsioni non sono affidabili. Così la pensa Riccardo Cascioli, giornalista esperto di problemi ambientali che ha scritto un libro, Che tempo farà, sui falsi allarmismi. Primo fra tutti, quello sul global warming.
Si parla di surriscaldamento globale, ma l’inverno 2008 sembra molto freddo. Cosa significa?
«Quando fa caldo si parla di global warming, quando fa freddo di cambiamenti climatici: la questione del clima è strumentalizzata politicamente. In realtà, estati e inverni sono diversi come è sempre stato».
Non ci sono quindi grandi cambiamenti in atto?
«Dal punto di vista meteorologico più che climatico dal 1998 a oggi le temperature a livello globale - secondo dati ufficiali - non sono più salite e ci sono anche ricerche (come quella recente del prof. Don J. Easterbrook) che parlano di un global cooling, un raffreddamento».


Un inverno più o meno freddo indica una nuova tendenza?
«Ci possono essere annate in cui si verificano fenomeni anomali, per esempio la siccità che negli anni ’30 interessò gli Stati Uniti. Durò cinque-sette anni, poi tutto tornò come prima. Le “annate” non indicano un cambiamento globale».

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