L’Ordine non agisce: «Chiamate dopo, ora ci sono le partite»

RomaIntorno alle 15.45 chiamiamo il presidente dell’Ordine del giornalisti del Lazio Bruno Tucci. Questa volta l’intenzione è di fare una sola domanda: l’inchiesta sugli insulti del professionista Massimo D’Alema al professionista Alessandro Sallusti è partita o no?
Presidente sono del “Giornale”...
«Rinviate la registrazione che ci sono le partite».
Per favore, una sola cosa, solo una domanda: è partito il procedimento contro Massimo D’Alema?
«Nessuna cosa, nessuna cosa».
Nel senso di nessuna inchiesta?
Clic.
Riproviamo alle 17.30 e Tucci risponde cortesemente, ma non dà nessuna informazione.
«Come ho già spiegato, io non posso parlare. Già ieri con un suo collega sono stato molto gentile, perché faccio questo lavoro da 52 anni. Ma non posso rispondervi, abbiate pazienza».


Salutiamo il responsabile dell’Ordine regionale al quale è iscritto l’ex premier. La tesi di Tucci è la stessa: «Sono un giudice e come tale non posso dire nulla». Il segreto istruttorio, dalle parti dell’Ordine dei giornalisti, è al sicuro.

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