La memoria lunga di Violante smaschera le colpe del Pci

«Il Pci ha avuto il grande torto di non aver fatto quando avrebbe potuto e non aver detto quando avrebbe dovuto». Con queste parole Luciano Violante (nella foto) fa ammenda rispetto agli errori della sinistra che hanno contribuito nel Dopoguerra alla congiura del silenzio sulle foibe e gli Esuli istriani, fiumani e dalmati. L’occasione è la presentazione del libro Ci chiamavano fascisti. Eravamo italiani di Jan Bernas (Mursia 2010). «Un testo – sottolinea Violante – che meriterebbe d’essere analizzato nelle scuole perché rilegge una storia complessa e controversa in modo equo e approfondito». «Una storia però – puntualizza – troppo spesso monopolizzata dalla destra».

Pronta la replica di Fabio Rampelli (Pdl): «La destra in nome della difesa degli italiani di quelle terre ha semplicemente coperto il vuoto lasciato dal silenzio della sinistra». «La memoria misura la civiltà di un popolo e solo conoscendo la storia – spiega l’autore – possiamo stigmatizzare gli orrori del passato e sorridere di chi oggi vagheggia inesistenti identità padane».

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