Milano, Roma, Genova, New York, Lisbona, Varsavia, Nairobi e Montreal. E come se non bastasse ci sono pure Lima, Madrid, Mosca e Bucarest. Come a dire: le vie della fede sono infinite. Ed ecco che nel giorno della morte di don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, il mondo cattolico si ferma per ricordare con centinaia di messe in Italia e allestero la figura del sacerdote di Desio, scomparso a Milano sei anni fa. Allora furono in migliaia a rendergli omaggio nella camera ardente allestita nella cappella dellIstituto milanese Sacro Cuore. Politici, religiosi, appartenenti a Cl e non, cittadini normali e gente comune. Oggi, a ventinove anni dal riconoscimento pontificio della Fraternità a commemorare il «don Giuss» saranno le più alte cariche ecclesiali.
Stasera a Roma, sarà il cardinale Vescovi De Paolis a celebrare la funzione, a Milano il 28 toccherà a Dionigi Tettamanzi. E il primo marzo a Genova ci sarà il cardinale Angelo Bagnasco ad officiare la cerimonia nella chiesa di Santa Marta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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