BERLUSCONI INELEGGIBILE? Gentili si fa coraggio. Poi ci ripensa

Per cosa serve più coraggio, se ti chiami David Gentili e fai il consigliere comunale per il Partito Democratico a Milano? Per chiedere di cacciare Berlusconi dal Parlamento per via giudiziaria, o piuttosto per sfidare l'impopolarità tra i giustizieri gauchistes e schierarsi contro l'impeachment del Cavaliere? A sollevare il tema è il post con cui Gentili ieri su Facebook spiega quale dovrebbe essere secondo lui la linea del Pd nella crisi di governo: e fin qui tutto bene. Poi conclude parlando della proposta, avanzata da Micromega e sostenuta da alcuni parlamentari, di dichiarare Berlusconi ineleggibile in quanto titolare di concessioni pubbliche: dobbiamo essere, dice, «coraggiosi al punto di votare contro l'ineleggibilità di Berlusconi quando verrà il momento». Apriti cielo. Sul povero Gentili piombano le critiche dei militanti duri e puri.

E lui cosa fa? Difende la sua linea? Cerca di spiegare che persino uno come Valerio Onida la considera una idea insensata? Macchè: fa retromarcia, spiegando di avere sbagliato a scrivere. «Scusate... Votare a favore dell'ineleggibilità. Perdonatemi. Quando sono preso dell'impeto mi muovo con troppa fretta». Eh sì. Il coraggio, come è noto, chi non ce l'ha non se lo può dare.

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