Non capita spesso. In realtà, non capita praticamente mai. Ma ieri la quinta Corte d'appello ha accolto l'istanza di ricusazione del gup Maria Cristina Mannocci, il giudice che sta celebrando l'udienza preliminare su caso Maugeri nella quale, tra gli imputati, figurano tra gli altri l'ex governatore Roberto Formigoni e il faccendiere Pierangelo Daccò.
La richiesta di di ricusazione era stata presentata dal legale dell'ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone, secondo cui il giudice - avendo già condannato a 10 anni di carcere Daccò per il caso San Raffaele - si era già espresso nei suoi confronti in relazione al reato di riciclaggio. Una tesi sostanzialmente accolta dalla Corte d'appello. Il gup si era insomma incidentalmente pronunciato sullo stesso fatto (le modalità con cui è stato commesso il reato sono uguali nelle due vicende) e «astrattamente» sulla stessa persona. «Astrattamente» perché ai tempi della condanna di Daccò non era ancora stato identificato il «beneficiario» del riciclaggio, poi individuato in Simone.
Ora l'udienza preliminare, prevista per oggi, potrebbe ricominciare da zero davanti a un altro giudice, o proseguire ma dopo lo stralcio della posizione dell'ex assessore che verrà giudicato comunque da un diverso gup.
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