Contratti Expo, indagini chiuse E ora Maroni rischia il posto

La legge Severino pende sul governatore accusato di «concussione per induzione» per aver favorito la nomina di due donne a lui vicine. L'inchiesta partita 2 anni fa

La Procura considera chiusa la «finestra» concessa a Roberto Maroni per indossare la fascia da Governatore all'inaugurazione di Expo senza la macchia di un processo imminente. Per il presidente della Regione arriva al dunque la vicenda che lo vede impelagato da quasi due anni, quando la Procura di Busto indagando sulle presunti tangenti alla Lega da Finmeccanica mise sotto controllo anche lui. L'inchiesta sulle stecche finì in nulla. Ma en passant saltarono fuori due storie di ordinaria raccomandazione: le attenzioni di Maroni per imbarcare nelle strutture di Expo e della Regione due donne a lui vicine fin dai tempi del ministero degli Interni piazzate rispettivamente in Expo e a Eupolis, una controllata del Pirellone.

L'inchiesta si è mossa con qualche fatica, soprattutto quando si è trattato di tradurre in reati comportamenti non infrequenti nelle relazioni umane. Alla fine il pm ha deciso di contestare un reato poco diffuso, la «turbata libertà del contraente». Pesano, nella ricostruzione dell'accusa, i tempi e i contenuti della procedura che porta alla scelta della donna.

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