Islam

Contestato da un lato, ignorato dall’altro. È subito calato il gelo sul «discorso alla città» del cardinale Dionigi Tettamanzi. Nel suo messaggio di venerdì l’arcivescovo ha invocato il dialogo, auspicando la soddisfazione di un «bisogno»: «Nuovi luoghi di preghiera in tutti i quartieri», «in modo particolare per l’islam».
Un appello che Milano non sembra intenzionata ad accogliere. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa (An) ha rilanciato la proposta già avanzata dal vicesindaco Riccardo De Corato: il referendum consultivo. «Sono per la libertà di culto in modo totale - ha detto il ministro - ma questo non vuol dire che nuove moschee possano sorgere in un luogo che non sia quello giusto». La paternità dell’idea-referendum è addirittura contesa. La rivendica Matteo Salvini, capogruppo leghista a Palazzo Marino: «Qualcuno ne parla solo oggi - ha detto - noi lo abbiamo proposto per legge e lo faremo, con controlli a tappeto in phone center e negozi islamici».

Dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga il suggerimento più provocatorio all’arcivescovo: «Potrebbe concedere il Duomo per alcuni giorni a settimana» ai riti islamici, e «far recitare le preghiere rituali dal muezzin, con un idoneo impianto di diffusione, da uno dei pinnacoli del Duomo».

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