Maroni lascia e fa il bilancio: «Dieci riforme»

Il governatore, ritiro e resoconto finale «L'autonomia opportunità epocale»

Una legislatura sola, senza il bis. Roberto Maroni saluta dopo 5 anni da presidente della Regione, senza un secondo mandato che era considerato certo pressoché da tutti. Maroni lascia il Pirellone ma non vuole lasciare a mani vuote. Per questo ha accelerato dopo il referendum sull'autonomia del 22 ottobre. E per questo ieri ha voluto ripercorrere la battaglia per la Lombardia speciale, indicandola come un risultato capace di qualificare l'intero quinquennio: «Con l'autonomia che sarà fatta entro le elezioni - ha detto - possiamo concludere in bellezza e aprire una prospettiva straordinaria per la Lombardia». «È la sfida conclusiva del mio mandato di governatore che si concluderà il 4 marzo - ha aggiunto - È una sfida epocale che mi sono voluto assumere e che voglio vincere».

Poi anche via twitter ha diffuso una grafica con i principali risultati della legislatura: «Quattro macroaree, come i petali della rosacamuna, in più, al centro, l'autonomia». Un resoconto con le azioni emblematiche, 7.657 delibere e 184 leggi. E dieci grandi riforme.

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