Ok al piano dei lavori pubblici ma salta la strada per l'Expo

Il piano delle opere pubbliche approvato ieri dalla Giunta è un pacchetto corposo di 50 progetti per oltre 246 milioni di euro di investimento. Ci sono piste ciclabili, interventi per le scuole, la sistemazione della Galleria e molte altre cose. Eppure quello che manca lì dentro, messo sul piatto della bilancia pesa non poco. È una strada. Detto così pare roba da nulla se paragonata a tutto il resto. Ma quella strada non è «una» via qualsiasi. È «la» strada che - nei programmi - avrebbe dovuto collegare il quartiere di Expo al nord della città, fino a viale Zara. Il condizionale è d'obbligo perché taglia un pezzo poi tagliane un altro, ora pare sia rimasto solo un quarto di tutto il tratto. Risultato: quello stanziato ieri è una manciata di chilometri fino a viale Eritrea, in pieno Quarto Oggiaro. Così, a due mesi dal fatidico 2015, sarà pronta un'arteria che collegherà il quartiere di Expo con Quarto Oggiaro. A beneficio di chi, è difficile da immaginare. La viabilità infatti era stata studiata proprio per alleggerire il traffico di accesso alla città che in questo modo torna ad essere concentrato tutto sull'asse che dal Portello porta verso la nuova fiera e quindi verso Expo. L'imbottigliamento è qualcosa di più di un semplice rischio, insomma. Nel piano approvato ieri dalla Giunta quello che spicca sono soprattutto i lavori per le piste ciclabili con uno stanziamento di 9 milioni e 620mila euro, nuove «zone 30» in quartieri periferici (3 milioni di euro), 300 posti auto e 380 stalli per le bici alla Comasina (3 milioni e 800 mila euro), più alberi e aiuole. Una discreta fetta spetta alle scuole milanesi. Sono 6 milioni e 250 mila euro che vanno ad aggiungersi ai 6 milioni già stanziati per bonificare l'amianto di nidi e materne. Per mettere in sicurezza gli istituti sono stati predisposti 10 milioni e 450mila mila euro.

Un milione e mezzo di euro servirà a sistemare la Galleria Vittorio Emanuele se dovesse rendersi necessario in caso di cedimenti o crolli. Nell'elenco sono previsti anche biblioteche, musei, Piccolo teatro, manutenzione dei cimiteri, impianti sportivi, case e spazi demaniali.