Facce lunghe nelle stanze dell'apparato ambrosiano del Pd. E si scaldano i motori nella Cgil. «Si archivia una stagione» dicono i «rottamatori». Per la prima volta il partito milanese è andato alla conta interna e stavolta, nella federazione politicamente più importante d'Italia, ha vinto un uomo estraneo alla continuità Pci-Pds-Ds. Pietro Bussolati ha conquistato l'assemblea dei delegati con 89 voti (pari al 58,5%) sbaragliando l'avversaria Arianna Cavicchioli, ex sindaco di Rho ed esponente della (ex?) maggioranza interna, quella che fa riferimento al vecchio segretario Pierluigi Bersani e al candidato Gianni Cuperlo, sostenuto dal mondo Cgil e dalla corrente dalemiana, ostile a Matteo Renzi.
Ora la prossima partita è quella del congresso regionale. Un voto che, a differenza del territoriale, sarà condizionato dall'esito delle primarie nazionali dell'8 dicembre, che dovrebbero incoronare Renzi. «Chi è contro Matteo ha provato a opporsi nelle federazioni» sintetizza un fedelissimo. E contro Renzi oggi c'è soprattutto la macchina Cgil.
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