L'ordine del giorno del consiglio regionale di ieri, al punto 3 portava la «Convalida della elezione del consigliere Paola Maria Camillo» (nella foto). Entrata al Pirellone grazie a una sentenza della Corte di cassazione che ha dichiarato «decaduto» Giorgio Pozzi perché, al momento di candidarsi, si era dimesso con 17 giorni di ritardo dalla presidenza del cda di Nord energia (società al 60 per cento di Ferrovie Nord che ha come maggiore azionista proprio la Regione). Una bega tutta interna al Pdl comasco, dove la Camilla era arrivata terza dietro i big Giorgio Pozzi (16.330 voti) e Gianluca Rinaldin (13.322). Per la Camillo, invece, le preferenze furono appena 309. Poche, ma sufficienti ora per entrare in aula e passare a fine mese a ritirare lo stipendio da consigliere. E a fine mandato buonuscita e vitalizio. Ma alla Camillo non è sembrato abbastanza. Perché ieri, nel suo primo intervento, ha subito chiesto gli arretrati.
Tutte le indennità dal giorno in cui avrebbe avuto diritto di sedere in consiglio, ovvero dal 10 maggio 2010. Soldi già versati a Pozzi, a cui eventualmente la Corte dei conti potrebbe chiedere la restituzione. Altrimenti pagheremo due consiglieri invece di uno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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