Rimborsi, la sinistra si assolve ma i compagni sono inferociti

I partiti di opposizione pensano, e vorrebbero far pensare, che alcuni sprechi sono più sprechi di altri. E che se l'ipotesi di peculato su cui indaga la Procura dovesse andare in porto e trasformarsi in accusa processuale, questi fatti non potrebbero essere accomunate comunque alle vicende di dicembre, che toccarono gli esponenti della maggioranza.
Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra, è sembrato incoraggiare questa lettura minimalista del caso-rimborsi, garantendo che c'è «una differenza incredibile» con alte vicende. La sua reazione, inoltre, ieri è stata presentata come una «linea dura», ma non è altro che un arretramento. Ora l'avvocato cerca di coltivare questa immagine, se non del «rottamatore» almeno del «rigeneratore». I consiglieri regionali, dal canto loro, si difendono in modo più o meno convinto.

Dando, o promettendo, chiarimenti, sulle cifre che vengono loro contestate. Ma a giudicare dai commenti su facebook, le reazioni degli elettori sono varie. Qualcuno dichiara fiducia incrollabile, molti altri ancora però sono inferociti, arrabbiatissimi.

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