La sovrintendente prova a chiudere le stanze migliori

«Vogliamo creare un luogo aperto, vivo e accessibile, dove l’arte venga vissuta come un bisogno primario dell’essere umano». Così i giovani di Macao hanno annunciato l’occupazione del centralissimo Palazzo Citterio di via Brera 12, nel cuore della città. Ma non si pensi ad un’azione complica con sconti e tensioni. Gli occupanti, che sono andati a palazzo Citterio in metrò, sono entrati a centinaia senza difficoltà, semplicemente spingendo il portone che era già aperto. Nessuna resistenza, nessun poliziotto o carabiniere ad impedirne l’ingresso. In pochi minuti l’intero complesso è stato occupato. Non solo.

I sedicenti lavoratori dell’arte sul posto hanno trovato anche Sandrina Bandera, soprintendente per il patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Milano, che ha fatto con loro un breve sopralluogo di Palazzo Citterio durante il quale ha indicato le zone dell’edificio che non potevano essere occupate e quelle che invece erano per così dire a disposizione. «È logico che sono preoccupata, ma non dico altro- ha detto la Bandera- perchè ci sono seicento persone e il palazzo è un cantiere con pericoli all’interno».