«Non c'era tanta gente neanche quando ci riunimmo per la morte di Falcone», dice uno dei veterani del Palazzo. Ed è vero: l'aula magna non basta per la commemorazione delle vittime della strage di giovedì, si riempie di calca lo sterminato atrio centrale, giudici e avvocati si pigiano nei cunicoli, nei corridoi posteriori, fianco a fianco, nell'intimità forzata. Perché a differenza di Falcone, e per la prima volta nella storia di Milano e d'Italia, muoiono insieme un giudice e un avvocato. E questo costringe a superare steccati e diffidenze, che dietro le parvenze dell ufficialità separano i due mondi. Giudici e avvocati per la prima volta sono davvero in lutto insieme, ed il lutto ricorda loro che dentro la categoria del diritto vivono e operano gli uni e gli altri. «Restiamo aperti alla società», è l'appello del presidente della Corte d'appello Giovanni Canzio.
Ieri, intanto, sono aumentati i
controlli agli ingressi del palazzaccio. Ma parlando con le giardie giurate del tribunale, emerge che il nodo della sicurezza è tutt'altro che risolto. Bastano pochi accorgimenti per aggirare la vigilanza. È già accaduto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.