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Muore in cella per cercare lo «sballo» con il gas

Ha perso la vita cercando quasi sicuramente un momento di estasi. È morto attaccandosi al tubo del gas Manuel E., 22 anni, giovane originario di Pinerolo che stava scontando una pena di cinque mesi di reclusione nel carcere genovese di Marassi per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni plurime aggravate. Nulla di grave. Anche la prospettiva per lui non era terribile: sarebbe dovuto uscire di prigione il prossimo 4 settembre (era anche in attesa di appello). Tutti elementi che sembrano escludere l’ipoetsi del suicidio . Più facile che Manuel, tossicodipendente, stesse piuttosto utilizzando quello che è considerato il nuovo metodo che i carcerati utilizzano per «farsi»: si attaccano al tubo del gas e respirano fino a raggiungere una sorta di estasi. Ma qualcosa è andato male al ventiduenne che ci ha rimesso la vita. Al momento del decesso, nella stanza c’era anche il compagno di cella.

Sono in corso indagini interne al carcere per appurare le cause del decesso anche se si escluderebbe la possibilità che possa essersi trattato di suicidio sia per la dinamica dei fatti sia perché nella stanza era presente anche un’altra persona.

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