’Ndrangheta, le mani delle cosche su bar, cantieri e politica

Trentacinque arresti nei confronti di altrettanti affiliati alla ’ndrangheta in Lombardia sono state eseguite dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, dai Carabinieri del Ros, in collaborazione con la Polizia locale. Sequestrati anche beni per due milioni di euro. Il quadro che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Gennari è quello di una «penetrazione capillare delle cosche con il contesto sociale, economico e politico, tanto profondo da essere accettata come un fatto normale del quale nessuno ha il coraggio o la voglia di parlare».
Dalle carte emergono tutti gli interessi della malavita.

Dai cantieri per la metropolitana, ai parcheggi, agli investimenti nei locali e discoteche vip fino all’uso «privato» di alcuni uffici degli ospedali Niguarda e Galeazzi, dove i boss avrebbero tenuto delle riunioni.
Infine, i legami con la politica. Nelle intercettazione spuntano anche i nomi dell’assessore Giovanni Terzi, di Antonella Maiolo (sorella di Tiziana) e del governatore Formigoni.

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