Nel giorno di Motta, la Germania fa il cappotto

Sesta volata e sesta vittoria tedesca: dopo Kittel-bis e Greipel-tris ieri la progressione di Kluge. L'Italia dello sprint ancora a secco

Pier Augusto Stagi

L'Italia resta ancora a bocca asciutta, vince l'ennesimo tedesco, che ce le suona di santa ragione. Dopo Kittel e Greipel che hanno già fatto le valige la Germania ci fa il sesto tié! in questo Giro d'Italia: 6-0. Roba da non credere.

Brinda la Germania, ma brinda anche Gianni Motta, che cinquant'anni fa correva l'anno 1966 vinceva il suo Giro d'Italia e ieri la corsa rosa e la sua Cassano d'Adda (cittadina di campioni, come Valentino Mazzola e Giacinto Facchetti, ndr) ha voluto rendere omaggio al proprio illustre cittadino. «Ero e resto un temerario, uno che quando sentiva di fare una cosa la faceva ci spiega Motta, orgoglioso per la festa di piazza a lui dedicata -. Per certi versi io mi rivedo in Vincenzo (Nibali, ndr): un puledro di razza, che ora sta soffrendo. Mi sembra che abbia un po' di pancetta, ma forse sbaglio. Ad ogni modo pensavo e speravo che potesse vincere il Giro, ma non è il caso di fare drammi: va piano, amen. Capita. Si volta pagina e si va avanti. Certo che avrà sbagliato qualcosa: alimentazione, preparazione, oppure molto semplicemente ci sono dei momenti che vai così, si va piano e non sai il perché. Il fisico ha i suoi tempi e le proprie ragioni. Oggi cerchiamo sempre di dare una spiegazione a tutto e magari il senso non c'è, se non che alla natura bisogna solo inchinarsi. Ogni tanto il fisico si ribella al nostro volere e si prende una pausa. Ma Vincenzo è un campione, tornerà più forte di prima».

Saggio Motta. Grande Motta. Auguri Gianni! Grande è anche il 30 enne pistard Roger Kluge, 30enne della Iam, che rincorre Pippo Pozzato, bravo a scattare in faccia al gruppo nell'ultimo chilometro ma incapace di resistere al ritorno del tedesco perfetto per tempi e progressione.

Resta ancora una volta a bocca asciutta Giacomo Nizzolo, 2°, per la nona volta in carriera (3° Arndt, 4° Modolo, 5° Trentin). Tutto invariato invece nella classifica generale con Kruijswijk sempre leader a 3' su Chaves, 3'23" su Valverde e 4'43" su Nibali.

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