Newslot, tentare la fortuna divertendosi

Newslot, tentare la fortuna divertendosi

Per prima cosa, non chiamiamoli «videopoker». Questa definizione, con cui molti comunemente definiscono gli apparecchi tipo slot machine che vediamo nei bar, nei tabaccai, nei centri commerciali, nei campeggi o sulle spiagge, è quanto mai sbagliata. Dal 2004, infatti, i videopoker sono stati vietati ovunque. Le Newslot, questo il termine adottato dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams), consentono di giocare come alle tradizionali slot machine a tre o più rulli, utilizzando uno schermo e diversi pulsanti. In abbinata a questo semplice gioco, tutt’al più permettono di proseguire con giochi bonus o supplementari. Se proprio integrano altri tipi di giochi da casino, si può trattare di roulette, blackjack o baccarat: mai il poker. Questo è invece molto presente in un altro tipo di apparecchi, le Videolottery (Vlt), che però sono un mondo a parte. La Newslot, che resta comunque un gioco riservato ai maggiorenni, prevede giocate da un euro e vincite di 100 euro al massimo. Le Vlt consentono di puntare per singola partita fino a 10 euro e possono distribuire in sala premi fino a 5.000 euro. A differenza delle Newslot, le Vlt possono essere installate solo in sale dedicate al gioco.
Molto diversa è, quindi, anche la «filiera» che sta dietro alle Newslot e alle videolottery, anche se in qualche caso possono esserci delle sovrapposizioni. Le prime, fatta salva la necessità di sottostare a precise normative amministrative e a tutela della legalità e della sicurezza, di cui gli esercenti e i gestori sono responsabili, possono essere installate un po’ ovunque. E diventano anche dei traini alle attività nelle vicinanze delle quali sono posizionate. Le Newslot per le quali sono stati concessi i nulla osta ai cui concessionari (figure che gestiscono reti di questi apparecchi, che curano l’interconnessione di queste con la Sogei, il braccio tecnologico del ministero delle Finanze, e che girano i prelievi all’Erario) sono in totale 415.543. Di queste, quelle effettivamente in esercizio sono 369.769.
Nel corso del 2011, la raccolta conseguita dal settore degli «apparecchi da gioco con vincita in denaro di cui all’articolo 110 comma 6a) del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps)» - ovvero le Newslot - è stata di 29 miliardi e 729 milioni di euro. Questo ha permesso di fare affluire nelle casse dello Stato, sotto forma di imposte, 3 miliardi e 613 milioni di euro.
Bastano questi dati a fornire un’idea del valore economico di questo settore. E non parliamo solo del contributo alle casse pubbliche, ma anche delle occasioni di lavoro che offre. Se è vero che i concessionari - i primi interlocutori dei Monopoli di Stato, e coloro che forniscono agli esercenti i cosiddetti Pda, i punti di accesso alla rete - sono 10, sono invece qualche migliaio le piccole e medie aziende che hanno contratti con uno o più concessionari, e acquistano, producono, installano e curano l’aggiornamento e la manutenzione delle Newslot presso gli esercenti.
Sono le figure che vengono tecnicamente definite «gestori», e che come gli esercenti (si parla di circa 100mila unità) e i concessionari, devono essere iscritti a un apposito elenco professionale. In teoria, i concessionari potrebbero fare a meno dei gestori, ma in realtà sarebbe quasi impossibile, data l’estrema polverizzazione sul territorio dei luoghi in cui gli apparecchi «comma 6a» sono in esercizio e la necessità di fornire tempestivi interventi in modo capillare. Il settore che si occupa delle Newslot, infine, è accorpato con quelli che gestiscono anche giochi di puro intrattenimento, che cioè non erogano vincite in denaro. Si tratta dei giochi «comma 7a», che consentono di vincere degli oggetti, dei «comma 7c», ovvero i classici videogame o arcade, e degli Am, apparecchi elettromeccanici come freccette elettroniche, tiro basket, calciobalilla o flipper.


Completano l’affresco i giochi «redemption», con cui si possono vincere ticket che, accumulati, permettono di ritirare un premio finale. Tutti insieme formano un mondo che può essere gestito in modo professionale ed etico in un Paese libero e democratico, per consentire a chiunque di divertirsi e tentare la fortuna in modo legale.

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