No della Camera al tetto stipendi

Stop dell’Aula della Camera alla norma della legge Comunitaria (introdotta in Senato) che prevedeva un tetto agli stipendi di manager delle società quotate e delle banche. L’assemblea di Montecitorio ha approvato l’articolo 25 del ddl Comunitaria così come modificato in commissione dove è stata soppressa la disposizione che prevedeva il tetto e il divieto di stock option per i manager degli istituti di credito. È previsto solo l’obbligo da parte delle società quotate di rendere pubblica una relazione che illustri la politica in materia di remunerazione dei componenti dell’organo di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche per l’esercizio finanziario in corso e i compensi corrisposti nell’esercizio di riferimento.

Per quanto riguarda i manager delle banche, sopravvive anche la parte dove si legge che i sistemi retributivi non devono «essere in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio della banca e con le sue strategie di lungo periodo». Respinti tutti gli emendamenti (Pd, Idv, Misto) che puntavano, dopo lo stralcio della commissione, a reintrodurre altri paletti o controlli sui compensi dei manager.

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