«Noi abbandonati dalle istituzioni»

«È difficile da digerire per i familiari una sentenza del genere. Leggeremo le motivazioni e vedremo cosa potremo fare». Così l’avvocato Fabio Belloni, legale del marito e dei tre figli della colf uccisa, commenta la sentenza di assoluzione del pugile che l’ha massacrata a pugni perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Il legale non nasconde l’amarezza per l’assenza delle istituzioni accanto alle vittime di tale follia. «C’è stata grande vicinanza al momento dei fatti da parte delle istituzioni, ma poi sono stati completamente abbandonati», ha detto. E ha sottolineato che la Regione non ha nemmeno una polizza anticrimine imposta dall’Unione Europea.

«Un’onesta lavoratrice è stata massacrata in strada - spiega il legale - ma la Regione Lombardia non ha rinnovato la polizza anticrimine imposta dalla direttiva della Commissione Europea del 29 aprile 2004. La Regione Lombardia contattata dai familiari ha spiegato che esiste una polizza anticrimine del comune di Milano, ma che è valida solo per gli ultrasettantenni che hanno subito scippi o rapine».

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