Caro Massimiliano Lussana, finalmente sono tornato a Genova ed al mio amatissimo Giornale di Genova, la vostra creatura.
Nei giorni scorsi ho letto lennesimo scambio di opinioni tra un lettore che, con la stima che tutti abbiamo per te, ti accusava di un po troppa morbidezza nei confronti della Vincenzi, e la tua ormai nota tesi del «non guardare alla maglietta». La tua tesi è certamente rispettabile, ma a me personalmente fa molto incazzare, non certo per colpa tua, ma piuttosto per colpa del...mondo.
Infatti mi domando perché in quanto cristiano devo per forza, e su questo non ci piove (me lhanno insegnato da bambino!) porgere laltra guancia, in quanto votante di destra devo (e questo è molto meno scontato, ma è un fatto) sentirmi minorato mentale rispetto ai cultori delle magnifiche sorti e progressive dellumanità, tutti schierati amabilmente e comodamente sotto il protettivo ombrello della sinistra; come piccolo imprenditore devo stare zitto nei confronti della classe operaia, in quanto ritenuto «padrone» e stare zitto rispetto a Confindustria, (...)
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