Non rimpiango un liberale diventato rosso

(...) della ripicca o dell’interesse personale. In ogni uomo coesistono una spinta «ideale» ed una spinta «personale», che si bilanciano variamente, tra gli estremi di quasi zero dell’una e quasi 100% dell’altra e viceversa. Ciò che legittimamente si chiede ad un rappresentante del Popolo è che la sua parte ideale abbia almeno un ragionevole sopravvento su quella personale. Chi si mostra disponibile a coesistere indifferentemente con le posizioni tra loro più contrarie ed inconciliabili, forse denuncia una prevalenza dell’aspetto «personale» su quello «ideale».


3) Nel centrodestra non mancano certo coloro che coltivano più il personalismo che lo spirito della propria appartenenza politica e questa è una delle accuse che spesso il nostro elettorato ci muove e che ci fa perdere talvolta non pochi voti. Pertanto, quando qualcuno denuncia in modo plateale questa propria debolezza, fino al punto di passare dalla parte dei «rossi», sinceramente non riesco a considerare questa una perdita su cui versare troppe lacrime.

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