«Non ripeteremo lerrore storico del protezionismo dei periodi passati». Questo solenne impegno è contenuto nel comunicato finale del G20 di Londra. Il presupposto è che il libero commercio ha assicurato la crescita economica del mondo nell'ultimo mezzo secolo, ma si sta riducendo ora, per la prima volta in 25 anni. Il calo della domanda «viene esacerbato dalle crescenti pressioni protezionistiche e da un calo del credito al commercio». Dunque, per il G20 è essenziale rinvigorire gli scambi per favorire la crescita. Quindi no a nuove barriere, restrizioni alle importazioni, e svalutazioni competitive; nuova linfa ai negoziati commerciali del Wto, le cui conclusioni positive potrebbero aggiungere alle economie del G20 almeno 150 miliardi l'anno.
Nel summit si è deciso di finanziare con almeno 250 miliardi in due anni il credito alle esportazioni attraverso le banche di sviluppo multilaterali (come le banche interamericana, asiatica, africana di sviluppo) . Tutti i Paesi del Gruppo si impegnano inoltre a minimizzare l'impatto sul commercio internazionale di ogni azione di politica economica interna (ad esempio, gli aiuti all'auto).Non si ripeterà lerrore del protezionismo Sostegno da 250 miliardi agli scambi
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