Occupata la clinica Santa Rita

I lenzuoli di protesta prima, il presidio alla clinica poi. Che la tensione stesse salendo lo avevano avvertito tutti già da giorni, ormai. E ora è tempo di occupazione. I dipendenti della Santa Rita fanno di tutto per preservare il proprio posto di lavoro e far sì che lo scandalo sanitario, che riguarda circa 80 casi di operazioni e almeno cinque casi di decessi in seguito a interventi chirurgici, non si ripercuota sulle loro vite.
«Noi occupiamo la clinica Santa Rita da questo momento». È quanto ha affermato Antonio Marchini, segretario provinciale della Cgil con delega alla Sanità, durante il suo intervento all’assemblea pubblica che si è svolta ieri al pronto soccorso della struttura in zona Lambrate.
È da quindici giorni che la Santa Rita è al centro di un’inchiesta condita dall’arresto di 14 persone, fra cui il primario Pierpaolo Brega Massone, che avrebbe effettuato operazioni «non necessarie» sui pazienti per truffare lo Stato e ottenere più rimborsi dalla Regione.

L’iniziativa, presa dai sindacati confederali, è nata, sempre secondo Marchini, «per fare pressione perché ci aspettiamo risposte dalla regione Lombardia e dall’Asl nelle prossime 72 ore per capire come si riparte, ovviamente con nuove regole».

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