Padova Polemica per il calendario che nega il 25 aprile

È polemica nel padovano tra la giunta di centrodestra della Provincia e quella di centrosinistra del Comune di Solesino: nodo del contendere, un calendario con una colorata Befana in copertina, stampato in 50 mila copie dalla provincia da distribuire ai bambini per la festa del 6 gennaio assieme alla tradizionale calza, in cui il primo maggio non è indicata come Festa del Lavoro, nè il 25 aprile come quella della Liberazione. Non mancano, invece, la Festa del Popolo Veneto o il «Bati marso», una sorta di Capodanno regionale. La giunta di Solesino guidata da Walter Barin, ha deciso di restituire alla provincia le 500 copie del calendario e di rivolgere un invito alle altre amministrazioni locali padovane a fare altrettanto. «Chi crede in questi valori fondanti, come la festa del Primo maggio e la festa della Liberazione - ha detto Barin - sarebbe opportuno li restituisse senza distribuirli alla festa della Befana».

Nel calendario, tra feste folkloristiche e religiose, con il ricorso voluto dalla provincia a parole e modi di dire tratti dalla lingua veneta, non mancano di essere ricordate la festa della mamma, del papà, dei nonni.

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